Nazionale

Solidarietà, sussidiarietà e mutualità nel Terzo settore di domani

"L'Uisp ha lavorato perché venisse riconosciuta la piena dignità dello sport sociale per contribuire a formare il benessere dei cittadini", dice V. Manco

 

L’impegno dell’Uisp per ottenere il riconoscimento del valore sociale dello sport nel perimetro della promozione sociale e del terzo settore italiano non è mai stato in discussione: Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp ribadisce questo concetto nell’intervista video che abbiamo realizzato a margine del convegno “Riforma del Terzo settore, verso il nuovo Registro unico nazionale”, organizzato dal Gruppo Sole 24 Ore a Roma il 17 luglio e aperto dal prof. Gabriele Sepio.

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Manco è stato tra i relatori del convegno: “Parto dalle parole di Gabriele Sepio che nella sua relazione introduttiva al convegno ha indicato due parole quali chiavi di volta della riforma: solidarietà e sussidiarietà. Io mi permetto di aggiungere anche mutualità”. “Lo dico poiché nella fase di partenza della riforma – ha proseguito Manco nel suo intervento - la cultura mutualistica e tutte quelle realtà del terzo settore italiano che nella propria storia hanno fatto riferimento a questa forma di autorganizzazione dei cittadini, tra cui la Uisp, hanno faticato ad essere riconosciute. Ma ce l'abbiamo fatta”.

“Lo sport sociale è partito in salita, all’inizio del percorso di riforma abbiamo incontrato resistenze nel rapporto con il terzo settore e con le istituzioni e abbiamo corso il rischio di non essere percepiti tra quei soggetti capaci di produrre beni sociali e servizi, diritti e promozione del benessere per tutte e tutti. Invece, come Uisp, abbiamo voluto tenere uno sguardo lungo, che guardasse alle opportunità che riserva la riforma del terzo settore e abbiamo deciso di presidiare tutti i tavoli per poter orientare un lavoro di armonizzazione normativa. Abbiamo cercato di sensibilizzare il legislatore a migliorare l'articolato, perché venisse colto il grande potenziale sociale dello sport per tutti”.

“La riforma, infatti, offre anche l'occasione per recuperare un'identità comune tra Enti di Terzo settore. Per promuovere partecipazione aperta e inclusiva. Mette nelle condizioni di investire nella capacità di lettura dei bisogni e dei diritti negati. Permette di incidere nelle scelte delle istituzioni. Abbiamo lavorato pertanto perché venisse riconosciuta la piena dignità dello sport sociale, al pari degli altri soggetti, per contribuire a formare il benessere dei cittadini. Per provare ad assumere pieno protagonismo e non essere ancillari”.

“Ecco quindi il riconoscimento, tra le attività di interesse generale, delle sportive dilettantistiche nell'articolo 5 del Codice del Terzo settore. La riforma disegna un perimetro, consolida e definisce il diritto alla libertà di associazione (ex art. 18 Costituzione) perché definisce un sottoinsieme al quale riconosce una concreta meritorietà. In nome di queste finalità vanno interpretate le misure sulle agevolazioni, sulla reputazione e sulla trasparenza. Quest'ultima è una battaglia etica che l’Uisp ha messo in campo già da qualche anno a questa parte”.

“Vanno letti come particolarmente ricchi di potenzialità positive gli articoli 55 e 56 del Codice del Terzo settore sulla coprogrammazione e coprogettazione delle politiche pubbliche, nel rapporto con le istituzioni ai vari livelli. In un rinnovato rapporto, anche, con i Centri di servizio del volontariato”.

“Tutti questi elementi contribuiscono a fornire una lettura positiva della riforma e hanno determinato la nostra scelta di procedere all'adeguamento e all'adozione di un nuovo Statuto associativo per continuare ad avere il riconoscimento di associazione di promozione sociale, con la qualifica di rete associativa nazionale. Risultato che abbiamo raggiunto con la nostra assemblea congressuale svoltasi lo scorso mese a Chianciano Terme”.

“Tuttavia, nel cammino che porterà ad attivare il Registro Unico Nazionale ed a renderlo effettivo, c'è ancora bisogno di fare un ultimo sforzo di armonizzazione normativa, su cui si sta lavorando all'interno del Forum del Terzo settore e nel rapporto stretto con il Gruppo di lavoro sullo sport, costituitosi in seno al Consiglio nazionale del Terzo settore presso il ministero del Lavoro”.

 

Importante la presenza, per l’intera durata dei lavori, di Alessandro Lombardi, direttore generale Terzo settore e responsabilità sociale delle imprese presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che, nel suo ampio e puntuale intervento, dopo aver ricordato il percorso di approfondimento sulle tematiche della promozione sportiva nel rapporto con il Forum  del Terzo settore, ha ribadito che il decreto attuativo che definirà l’operatività del RUNTS, il Registro Unico Nazionale, vedrà la luce entro ottobre 2019 e che pertanto, entro la primavera 2020 saranno già operative le sezioni APS ed ODV del Registro stesso, pronte così ad accogliere la trasmigrazione degli enti già iscritti negli attuali registri. Diventa quindi ancora più importante che gli enti del terzo settore si facciano trovare pronti con gli statuti adeguati alle disposizioni del Codice.

Il convegno ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Maurizio Mumolo, direttore Forum nazionale del Terzo settore, Roberto Museo, direttore CSVnet, Damiano Lembo, presidente nazionale UsAcli. Clicca qui per scaricare il programma del Convegno. 

Clicca qui per scaricare l’articolo de Il Sole 24 Ore del 19/7/2019 “Entro ottobre il registro unico degli enti del terzo settore”